
Nel periodo in esame, in particolare, le vendite si sono attestate a 37,2 milioni, ossia in calo del 12% circa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La performance negativa è stata ricondotta in larga parte alle minori vendite nei mercati nordafricano e mediorientale, nonché al rallentamento della domanda in Italia e in Europa occidentale.
L’andamento negativo delle attività ha portato il gruppo attivo nel settore dei componenti per cucine e apparecchi domestici per la cottura a gas a rivedere al ribasso le previsioni sull’intero anno. Dopo i risultati deludenti registrati nel corso della prima metà dell’anno, infatti, Sabaf prevede ora di ottenere un contributo dalle vendite di nuovi prodotti inferiore rispetto a quanto precedentemente ipotizzato.
Le nuove stime relative al 2011 di Sabaf, in particolare, vedono una crescita delle vendite compresa tra il 2% e il 4%, rispetto alla crescita del 10% ipotizzata ad inizio anno. Il calo delle vendite andrà inevitabilmente ad incidente sulla redditività , motivo per il quale il gruppo ha rivisto al ribasso anche il margine Ebitda portandolo ad una forchetta compresa tra il 21 e il 22% contro il 23-24% della stima precedente.
Dopo la revisione al ribasso delle stime da parte della società , Equita sim ha fatto sapere di aver tagliato le sue stime sull’Ebitda 2011 del 14% a 34 milioni di euro, prevedendo inoltre una crescita dei ricavi del 3,3% e una crescita dell’Ebitda margin del 21,8%. La sim ha inoltre tagliato il target price sul titolo del 13% a 23,1 euro.
A Piazza Affari la quotazione Sabaf risente inevitabilmente del taglio delle stime segnando una flessione del 10,36% a quota 17,48 euro.