Di contro, il fatturato è in rialzo.
Il lusso made in Italy continua a soffrire in Oriente. Durante i primi tre mesi dell’anno fiscale per Prada la Cina ha rappresentato un grosso stop agli utili che sono in calo del 44,2% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno e si fermano a quota 58,74 milioni, malgrado un fatturato in rialzo del 6,5% a 828,2 milioni.
A comunicarlo è la società , che precisa come l’aumento del fatturato sia legato al rafforzamento dell’euro verso le principali valute: a tassi di cambio costanti risulta un calo del 5,4%. Nel periodo l’ebit è sceso inoltre del 42% a 90,7 milioni, pari all’11% dei ricavi.
Nessun dividendo è stato distribuito per il trimestre terminato a fine aprile. A livello geografico i ricavi di Prada sono saliti del 7,9% in Europa a 163,7 milioni (+5,4% a cambi costanti) con il mercato italiano che ha generato 103,1 milioni (+6,3%), mentre nel pacifico asiatico l’aumento era limitato allo 0,6% a 309,1 milioni (-17,2% a cambi costanti) a fronte del calo dei consumi locali e del flusso di turisti, specialmente a Hong Kong e Macao. Nella sola Cina il fatturato è diminuito dello 0,4% (-19,2% a cambi costanti).
Sul mercato americano è stato registrato un fatturato in crescita del 18,8% a 111,1 milioni, in calo del 3,1% a tassi di cambio costanti e in Giappone un aumento del 6,9% a 98,8 milioni (-2,1% a cambi costanti). Quanto al medio oriente i ricavi sono saliti del 17,1% a 30 milioni (-4,7% a cambi costanti) a seguito, in particolare, di una contrazione del turismo. A livello di prodotti, la pelletteria ha segnato un fatturato
pari a 516,7 milioni, in linea con l’anno prima, ma in calo dell’11,4% a cambi costanti. Per l’abbigliamento i ricavi sono cresciuti del 7,3% a 127,3 milioni (-4,9% a cambi costanti) e le calzature hanno segnato +30.5% A 156,8 milioni (+15,6% a cambi costanti). Quanto all’andamento dei marchi, Prada ha segnato ricavi in rialzo del 3,3% a 662,3 milioni (-8,5% a cambi costanti), Miu Miu +22,9% a 131,7 milioni (+8,8% a cambi costanti), Church +12% a 19,3 milioni (+3% a cambi costanti) e Car Shoe ha risentito in particolare del calo del canale wholesale.