Le vendite sono ampiamente migliorate grazie al retail. La maison migliora i suoi conti.
Prada ha fatto registrare ricavi netti consolidati per 1,8 miliardi durante il semestre conclusosi il 31 luglio, in aumento del 4% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’incremento, come si legge in una nota, è stato interamente stimolato dal canale retail che ha più che compensato la discesa delle vendite all’ingrosso. Queste ultime, infatti, sono scese del 14% a 248 milioni, in linea con la strategia di razionalizzazione del network di partners wholesale.
Nel dettaglio delle vendite retail (che nel complesso sono salite dell’8% a 1,55 miliardi), il mercato europeo è salito del 12% (+11% a tassi costanti), così come quello giapponese (ma +5% a tassi costanti). Sono i netto miglioramento i mercati di americhe e medio oriente (+15% per entrambi), con una prestazione “in significativo miglioramento nel secondo trimestre” sul fronte mediorientale. Trend negativo, al contrario, per il mercato Asia Pacifico, in linea con quello del primo trimestre e bilanciato da un effetto cambio positivo.
Per quanto concerne i brand, Prada ha fatto segnare un +5% interamente attribuibile all’effetto cambio, Miu Miu è salita del 19% a tassi correnti e del 6% a tassi costanti, Church’s ha messo a segno un +19%, mentre Car shoe è rimasta in linea con lo scorso anno.
“Le vendite della prima metà del 2015 riflettono un panorama economico e valutario che rimane piuttosto volatile, con la continua debolezza di mercati importanti come Hong Kong e Mmacao e l’incertezza che pesa su altri mercati asiatici – ha commentato l’ad Patrizio Bertelli – continueremo a dare priorità a misure per sostenere la crescita a lungo termine concentrandoci sulla nostra tradizione manifatturiera e di innovazione, ancora una volta confermata di recente dal successo delle nostre ultime collezioni”.
I risultati definitivi di bilancio per il primo semestre del 2015 saranno approvati il prossimo 30 settembre.