Dopo le gravi perdite dello scorso anno, l'istituto torna all'utile.
Banca Carige ha archiviato il primo semestre 2015 facendo segnare un utile netto intorno ai 16,7 milioni che va confrontato con il risultato negativo per 45,5 milioni nel medesimo periodo dello scorso anno.
I conti hanno tratto vantaggio da componenti non ricorrenti e, in particolare, di una posta positiva per 68 milioni connessa alla cessione delle compagnie assicurative, Carige assicurazioni e Carige vita nuova, mentre nei primi sei mesi 2014 l’istituto aveva dovuto contabilizzare 45,8 milioni di perdite straordinarie connesse alla maggiore tassazione sulla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia.
Sul fronte dei ricavi, Banca Carige rileva un margine di intermediazione in calo del 22,2% a 302,1 milioni risentendo della flessione del 20,6% del margine di interesse a 148,4 milioni principalmente per la presenza di minori attivi fruttiferi, connessa alle riclassificazioni in sofferenza operate nel corso del 2014, e per il minor apporto del portafoglio titoli di proprietà . Tengono, invece, le commissioni nette che fanno segnare un +2,2% a 131,1 milioni.
I costi operativi fanno segnare un calo del 7,8% a 279 milioni mentre il risultato ante imposte peggiora del 29,8% ed è in rosso per 96,8 milioni. Sul fronte della solidità patrimoniale, la banca ha raggiunto un Cet1 ratio phase in del 12,3% (15,2% il total capital ratio) superiore all’11,5% richiesto dalla Bce.
Oggi, intanto, l’antitrust ha comminato una sanzione di un milione di euro a Carige assicurazioni, per “pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive”. Lo comunica una nota dell’autorità che accusa la compagnia di aver messo in atto attività scorrette per recuperare propri crediti. “La condotta – spiega l’Antitrust – si è manifestata attraverso l’inoltro, in modo sistematico, di atti di citazione presso la sede di un unico giudice di pace, diversa da quella territorialmente competente per i consumatori che risiedono in altre giurisdizioni”.