Gli analisti hanno ridotto le stime sull’eps 2016-2017 del 4-6% a causa del rallentamento della locomotiva Cina.
Arriva il bilancio del secondo trimestre di Stm. L’azienda lo archiva con un utile netto di 35 milioni di dollari, che diminuisce se comparato ai 38 milioni dello scorso anno (il consenso degli operatori di mercato era per 38,9 milioni) e appare in controtendenza rispetto alla perdita di 22 milioni dei primi tre mesi dell’anno.
Calano anche i ricavi netti, scesi del 5,6% anno su anno dagli 1,863 miliardi di un anno fa a 1,76 miliardi ma risultano in aumento del 3,2% in termini sequenziali.
L’utile lordo è pari 595 milioni, con un margine lordo sceso dal 34% al 33,8%, mentre l’utile operativo è crollato da 98 a 12 milioni, in miglioramento rispetto al rosso di 19 milioni del primo trimestre.
Ieri il titolo aveva subito un brusco stop a Piazza Affari, uno scivolone del 6,64% a quota 6,815 euro che pagava il downgrade di Citigroup e la debolezza delle trimestrali high tech americane. La banca d’affari ha abbassato la raccomandazione sul titolo da buy a neutral e il prezzo obiettivo da 8 a 7,8 euro.
Gli analisti hanno ridotto le stime sull’eps 2016-2017 del 4-6% a causa del rallentamento della locomotiva Cina. Qui il gruppo Stm è esposto per il 35% delle vendite attese nel 2015. Per contro gli esperti  evidenziano l’impatto positivo del cambio.
Nella nota sui risultati trimestrali, il presidente e ceo di St, Carlo Bozotti, spiega che, in base a condizioni di mercato non omogenee, anche relative ad una domanda più debole per le componenti di applicazioni pc e alla situazione economica in Cina, nel terzo trimestre attendiamo una crescita sequenziale dei ricavi di circa il 2,5% come punto intermedio della guidance. Continuiamo a perseguire le nostre priorità : accelerare la crescita dei ricavi e migliorare i margini operativi.