
Grazie a ciò Nike ha subito una forte spinta nei ricavi, che hanno trascinato gli utili sopra il livello atteso dagli analisti.
L’incremento degli ordini cinesi, così come comunicato dalla compagnia, è stato pari al 50%, ed è stato conseguito attraverso un picco ottenuto durante il periodo olimpico, e a una buona continuità delle vendite anche nelle settimane successive.
Secondo gli osservatori, l’impatto di Nike con le Olimpiadi del 2008 è stato sicuramente più positivo rispetto a quello riscontrato nel precedente evento del 2004: allora, ad Atene, le vendite di calzature e abbigliamento sportivo calarono improvvisamente al termine dei Giochi, mentre in Cina si registrerebbe una ottima resistenza del mercato.
Il merito va comunque attribuito a numerosi fattori: non ultime, le caratteristiche dell’attuale realtà socio-economica cinese, e la grandezza del target da prendere in considerazione.
Nella sola Asia, i ricavi di Nike sono cresciuti del 36% a 860 milioni di dollari; in Europa, invece, le vendite sono balzate del 20% a 1,8 miliardi di dollari; è dell’8%, invece, l’incremento negli Stati Uniti, per una cifra in valore assoluto che si avvicina molto a quella europea.