Migliorano in valore e qualità i guadagni.
Si conclude positivamente il primo trimestre del 2015 di Mediobanca, con aumenti a 501,4 milioni di euro contro 393,4 di un anno fa, un esito lordo di 280,3 milioni di euro (104,9 anno su anno) e un utile netto (il miglior risultato negli ultimi cinque anni) più che aumentato, 205 milioni contro 90,6 del primo trimestre 2014.
Questo in virtù anche agli utili da cessione per 102 milioni: derivano per 78 milioni dal rimborso al nominale del prestito soli Telco, in precedenza svalutato, e per 24 milioni dalla vendita di azioni quotate. Salgono nel contempo i costi di struttura (personale e amministrativo) a 211,5 milioni, erano 193 nel corrispondente trimestre 2014.
I guadagni sono migliorati in valore e qualità , scrive oggi la banca “essendo il minor contributo del Principal investing, passato da 68 a 14 milioni, sopravanzato dalle componenti bancarieâ€. Il margine di interesse è salito a 292 milioni contro i 274,1 anno su anno, mentre i proventi da negoziazione sono passati da un dato negativo per 7,2 milioni a +98,6 milioni di euro.
Le commissioni nette sono salite a 100,7 milioni di euro da 82,9 milioni anno su anno. Gli accantonamenti sui crediti sono stati pari a 109,3 milioni, erano 158,2 un anno fa e hanno visto un picco di 275,8 milioni di euro al 30 giugno 2014.
Il Cet1 dell’istituto di credito è oggi all’11,6% (11,08% a giugno), total capital 14,39% (13,76% a giugno), leverage ratio 10,44% (8,52%). Fully phased: Cet1 12,72% (12,5% a giugno), total capital 15,03% (14,7% a giugno), leverage ratio 11,42% (9,54% a giugno).
Durante i nove mesi, il margine di interesse è salito a 839,9 milioni (erano 809,2 milioni), sono cresciuti anche i costi di struttura (603,9 milioni contro 563 dei nove mesi precedenti corrispettivi). Il margine di interesse, scrive la banca, cresce del 3,8% (da 809,2 a 839,9 milioni) trainato dal consumer (+9,7%, da 465,4 a 510,4 milioni); il wholesale banking, pur in calo su base annua (-8,3%, da 174,5 a 160 milioni), è in recupero rispetto al dato semestrale (-11,7%), per la ricomposizione di attivi fruttiferi e fonti di raccolta e per l’aumento degli impieghi.
I proventi netti di tesoreria aumentano a 181,4 milioni; il risultato riflette la valorizzazione delle posizioni in cambi (79,6 milioni), gli utili sulla movimentazione del portafoglio del banking book (titoli AFS ed immobilizzati) per 63,6 milioni e la ripresa del trading book equamente distribuito tra fixed income ed equity.