Il gruppo assicurativo guarda con tranquillità al prosieguo dell'anno.
Nel corso del primo semestre del 2015, Generali ha fatto registrare un utile netto in forte aumento. L’utile si è portato a 1,3 miliardi (+21,6%). Inoltre, il risultato operativo è in crescita dell’11,3% ed è attualmente a 2,8 miliardi: quest’ultimo è il miglior dato dal 2007 ad oggi.
I premi lordi sono superiori ai 38 miliardi (+7,3%) per via dell’ incremento della raccolta vita (+10,6%). Positivo anche il segmento danni. L’amministratore delegato Mario Greco ha accolto con entusiasmo i risultati e si si aspetta per la fine dell’anno di migliorare significativamente l’utile netto in confronto al 2014, mantenendo l’elevata crescita della redditività raggiunta al semestre. Il manager ha aggiunto:
In soli tre anni abbiamo realizzato uno dei turnaround più complessi mai avvenuti nel settore assicurativo. Le Generali si sono trasformate, nonostante un contesto economico estremamente difficile, in un gruppo internazionale molto profittevole e solido sotto il profilo patrimoniale, con un’offerta di prodotti rinnovata ed innovativa che ci permette di mantenere tassi di crescita del fatturato molto soddisfacenti nella maggior parte dei mercati in cui operiamo.
Secondo Greco i risultati si configurano come la migliore premessa per l’attuazione del nuovo piano strategico 2015-2018 presentato a maggio, basato su una crescita del 50% della generazione di cassa media annua, sulla distribuzione di più di 5 miliardi di dividendi nei prossimi 4 anni e su una ulteriore riduzione dei costi per 500 milioni tra 2016 e 2018, con la redditività operativa sul capitale al di sopra del 13%.
A tranquillizzare Greco c’è anche il fatto di essersi tirato fuori dal mercato cinese prima della bolla che ha fatto vacillare le Borse: “Siamo usciti dall’equity cinese in tempo realizzando ottime plusvalenze. Come Generali non siamo preoccupati, ma la Cina è un enorme mercato di investimento e lo swing dimostra che il mercato deve ancora rafforzarsi”. Per quanto riguarda le partecipazioni italiane, resta una piccola quota in Rcs (“non so dire quanto”), mentre il Leone è uscito da Telecom Italia.