Grazie alla crescita del business sui mercati asiatici, Salvatore Ferragamo è riuscito a raddoppiare gli utili nel primo trimestre dell’anno mentre in borsa il titolo aggiorna i record assoluti a 23,6 euro
Grazie alla crescita del business sui mercati asiatici, Salvatore Ferragamo è riuscito a raddoppiare gli utili nel primo trimestre dell’anno mentre in borsa il titolo aggiorna i record assoluti a 23,6 euro. La maison fiorentina ha evidenziato una crescita del giro d’affari del 9% a 282 milioni di euro, mentre l’utile netto è più che raddoppiato a 24 milioni di euro (+103% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I ricavi sono praticamente in linea con le stime di consenso (280 milioni), mentre sono state battute le stime sull’utile.
Infatti, gli analisti finanziari si aspettavano un profitto netto di 19,5 milioni di euro. L’Asia si è confermato il primo mercato del gruppo. I ricavi nel continente asiatico ammontano al 36% del totale a 102 milioni di euro. Molto importante è anche il contributo dei negozi diretti in Cina, con una crescita delle vendite del 20%. Il mercato nordamericano è cresciuto del 19%, quello sudamericano del 13%.
► FERRAGAMO: DIVIDENDO 2012 CRESCE DEL 18% A 0,33€
In Europa è stato evidenziato un incremento del 10%. La nicchia delle borse e degli accessori in pelle ha mostrato una crescita del 13%. Quello degli accessori in pelle è un business molto importante per Ferragamo, in quanto rappresenta circa il 74% dei ricavi consolidati. La crescita delle calzature è stata dell’8%, mentre quella dei profumi del 14%. Il margine lordo è aumentato del 7% a 175 milioni di euro.
► SALVATORE FERRAGAMO: TARGET PRICE ALZATO DA MEDIOBANCA A 19€
L’ebitda è cresciuto del 26% a 48 milioni di euro. Il risultato è migliore delle stime degli analisti, che si aspettavano un aumento a 42 milioni. L’incidenza sui ricavi è migliorata al 17% dal 14,7%.In crescita gli investimenti del 20% a oltre 10 milioni di euro. L’indebitamento del gruppo è salito a 33 milioni da 22 milioni. Ieri il titolo ha chiuso la seduta con un calo dello 0,86% a 23,11 euro.