Il bilancio d’esercizio 2012 si è chiuso con una perdita netta di 85,5 milioni di euro per Falck Renewables, che ha pagato a caro prezzo le rettifiche di attività non correnti e le svalutazioni di immobilizzazioni relative ai “Progetti Sicilianiâ€
Il bilancio d’esercizio 2012 si è chiuso con una perdita netta di 85,5 milioni di euro per Falck Renewables, che ha pagato a caro prezzo le rettifiche di attività non correnti e le svalutazioni di immobilizzazioni relative ai “Progetti Sicilianiâ€. Stamattina alla borsa di Milano le azioni Falck Renewables (ticker: FKR) mostrano una perdita dell’1,86% a 0,898 euro. Il 2012 si è chiuso con un giro d’affari in crescita del 10,4% a 274,6 milioni di euro. L’ebitda è aumentato dell’11,4% a circa 158 milioni di euro.
La marginalità complessiva è cresciuta al 58%, mentre il risultato operativo è negativo per 21,4 milioni di euro a causa delle rettifiche di attività non correnti relative ai “Progetti Siciliani†per 70,9 milioni di euro e delle svalutazioni di immobilizzazioni immateriali per 29,3 milioni di euro sempre relative a questi progetti. La perdita netta si è così attestata a 85,5 milioni di euro.
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Senza considerare queste poste di natura straordinaria, il risultato prima delle imposte sarebbe stato positivo per 112,1 milioni di euro. Al netto dell’effetto fiscale ci sarebbe stato un utile di 26,6 milioni di euro. Tenendo conto soltanto dell’effetto-Sicilia, il risultato finale si sarebbe attestato a 20,6 milioni di euro. La posizione finanziaria netta presenta un saldo a debito di 757,1 milioni di euro.
Senza il fair value dei contratti derivati, il risultato è migliore di quello evidenziato sul finale del 2012 e dei 765,2 milioni di euro di fine 2011. Il consiglio di amministrazione ha approvato il piano industriale 2013-2017, che prevede un ebitda a quasi 225 milioni entro il 2017 e un’ulteriore riduzione del debito intorno ai 640-66 milioni di euro.