Apertura in calo questa mattina per le azioni Campari, che già ieri avevano evidenziato una perdita del 2,65% dopo la pubblicazione del bilancio relativo all’esercizio 2012
Apertura in calo questa mattina per le azioni Campari, che già ieri avevano evidenziato una perdita del 2,65% dopo la pubblicazione del bilancio relativo all’esercizio 2012. Gli investitori sono stati delusi dai conti dell’azienda attiva nel settore del beverage, per cui le vendite sono proseguite anche questa mattina. Il titolo perde al momento lo 0,43% a 5,855 euro. La crisi morde i consumi, che in Italia sono tornati sui livelli di fine 2004, anche se il segmento “liquori†si conferma un settore anticiclico. Campari ne soffre.
L’azienda degli aperitivi della famiglia Garavoglia ha dovuto fare i conti con la recessione in atto in Italia, ma è riuscita tutto sommato a cavarsela bene. Gli utili netti sono diminuiti dell’1,6% a 156,7 milioni di euro, mentre il giro d’affari è cresciuto del 5,2% a 1,34 miliardi di euro grazie anche al business del rum, a seguito dell’acquisizione della giamaicana Lascelles de Mercado. Il dividendo è rimasto invariato a 0,07 euro per azione.
Campari ha sperimentato un aumento delle vendite grazie soprattutto gli Stati Uniti e alle nuove piattaforme di distribuzione in Australia, Russia e Argentina. In difficoltà i mercati tradizionali, ovvero Italia, Germania e Brasile. Ormai il nuovo continente rappresenta il 33% delle vendite totali del gruppo, in crescita di quasi nove punti percentuali. L’Italia, che pesa per circa un terzo dei ricavi, resta il punto debole.
L’ebitda è salito del 2,6% mentre il leggero calo dei profitti netti è dovuto alle poste straordinarie legate alle acquisizioni avvenute nel 2012, anno dell’Opa su Lascelles de Mercado. L’acquisizione dell’azienda caraibica è stata perfezionata solo a fine dicembre scorso, per cui non è stata consolidata nel bilancio 2012. L’operazione è costata 317 milioni e ha portato il debito a 870 milioni.