Apulia Prontoprestito, del gruppo bancario Veneto Banca, avrebbe chiuso il primo semestre del 2011 in netto calo, trascinata al ribasso dalla contrazione dei consumi nonché dalle direttive della Banca d'Italia.
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Per la società veneta, però, il mercato del credito al consumo non è stato cos’ prolifico come pronosticato alla vigilia e, infatti, Apulia ha chiuso il primo semestre in calo del 4,4% (27,4 contro i 27,7 del pari periodo dello scorso anno) relativamente ai flussi di erogato. Un risultato, dunque, ancora in rosso, sebbene si debba segnalare come la situazione sia notevolmente migliorata rispetto al primo trimestre del 2011, quando il rosso si assestava all’8,5%.
Il problema, però, segnalano da Apulia Prontoprestito, non starebbe soltanto nella crisi dei consumi che ha investito la maggior parte dei risparmiatori italiani, ma anche a causa dell’entrata in vigore della diretta del 2009 della Banca d’Italia, secondo la quale le banche e gli altri istituti simili sparsi su tutto il territorio, dovrebbero essere maggiormente accorti nella concessione dei prestiti.
Altra questione da non sottovalutare sarebbe quella del processo di internalizzazione dei processi a cui, mal volentieri, Apulia Prontoprestito starebbe andando incontro. Ben 20 mandatarie, infatti, si sarebbero viste revocare le proprie procure poiché in ritardo nell’attuazione dei processi normativi ed operativi stabiliti sia dalla società sia dagli organi di vigilanza.
Tutto ciò avrebbe causato, secondo gli analisti di Apulia Prontoprestito, un ritardo nella ripresa delle operazioni di erogazione i cui volumi, secondo il bilancio semestrale gennaio giugno 2011, si sarebbero attestati su 3,3 milioni di euro (contro i 4,5 del primo semestre dello scorso esercizio).