Il bilancio semestrale Alitalia è risultato oltremodo positivo, facendo segnalare un bontà di gestione che, a causa di scabrose vicende giudiziarie, mancava ormai da tempo.
Per quanto riguarda i ricavi Alitalia ha chiuso il periodo gennaio giugno 2011 in rialzo del 7%, passando agli odierni 1,56 miliardi di euro dai precedenti 1,46 miliardi. Bene anche il numero dei passeggeri, evidentemente attratti dalle vantaggiose offerte della compagnia, cresciuti fino a 11,2 milioni (+5,7%).
Bene, anzi benissimo, i costi, che, nonostante l’incremento del prezzo dei carburanti e il decremento del riempimento degli aerei (fermo al 68%), hanno fatto registrare importanti contrazioni in moltissimi settori.
L’indebitamento netto, per esempio, sinonimo della bontà di una gestione eccellente, è calato notevolmente, assestandosi a quota 813 milioni di euro dagli 839 dello scorso esercizio.
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Decrescono anche le perdite, risultate praticamente dimezzate (da 164 milioni a 94 milioni di euro). Cresce, infine, il margine operativo lordo, passato dal rosso del pari periodo dello scorso esercizio ai 43 milioni di euro odierni.
Pessime notizie, invece, per gli ex amministratori delegati Francesco Mengozzi e Giancarlo Cimoli, colpevoli non soltanto delle pessime gestioni di questi ultimi anni, bensì anche, secondo il giudice che li ha rinviati a giudizio, di aggiotaggio nonché di bancarotta per dissipazione e distrazione di denaro.
Sarebbero state decise, invece, le misure precauzionali per risarcire gli oltre 10.000 dipendenti della vecchia Alitalia nonché i nomi dei nuovi commissari straordinari, individuati in Stefano Ambrosini, Gianluca Brancadoro e Giovanni Fiori che andranno presto a sostituire Augusto Fantozzi.