Nel terzo trimestre dell'anno, JP Morgan ha messo a segno un utile netto pari a 4,42 miliardi di dollari.
La banca americana ha così guadagnato 1,01 dollari per azione, facendo molto meglio delle attese degli analisti, i quali avevano previsto un utile pari a circa 90 centesimi di dollaro per azione.
E’ sceso tuttavia il giro d’affari di JP Morgan, da 26,6 miliardi a 23,82. Anche gli accantonamenti però sono calati molto, soprattutto per le previsioni di nuove perdite sulle attività di credito, che sono crollate a 3,22 miliardi da 8,1 miliardi di dodici mesi fa.
La banca ha fatto anche sapere di aver assunto 7.000 persone in Usa nel 2010, con la previsione di arrivare a quota 10.000 assunzioni entro la fine dell’anno.
Il settore delle carte di credito di JP Morgan ha fatto segnare un utile di 735 milioni di dollari, mentre nello stesso periodo del 2009 si era registrata una perdita di 700 milioni. La divisione retail ha chiuso con un utile di 907 milioni contro i 7 di un anno fa.
Sono risultati in calo invece le divisioni relative a mutui e prestiti alla clientela privata, segnando -50% a 207 milioni, e la divisione investment banking, che ha ceduto quasi il 33%.
Nel terzo trimestre 2010 il tier 1 capital della banca è stato del 9,5%, il total capital ratio del 15,5%.