Eni ha archiviato i primi nove mesi dell'anno con un utile netto adjusted di 5,43 miliardi di euro, ossia in crescita del 5,1% rispetto ai 5,17 miliardi registrati nei primi nove mesi del 2010.
I ricavi si sono attestati a 79,5 miliardi di euro, in aumento del 12,9% rispetto ai 70,4 miliardi registrati nello stesso periodo dello scorso anno, mentre il risultato operativo adjusted è aumentato del 9,2% a 13,72 miliardi di euro. A 30 settembre l’indebitamento netto di Eni è risultato pari a circa 28,3 miliardi di euro, ossia in aumento rispetto ai 26,1 miliardi registrati ad inizio anno.
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Se si considera solo il terzo trimestre, il fatturato ha registrato un incremento del 15% a 26,1 miliardi di euro, il risultato operativo adjusted è cresciuto del 12,3% a 4,61 miliardi di euro, mentre l’utile netto adjusted è cresciuto del 7% a 1,8 miliardi di euro. Si tratta di risultati superiori rispetto alle stime degli analisti, che avevano invece previsto un utile netto adjusted di circa 1,5 miliardi di euro e un risultato operativo in crescita a 4,2 miliardi di euro, nonostante l’interruzione delle attività in Libia e l’incremento del carico fiscale per via dell’estensione della Robin Hood Tax alle aziende del settore energetico.
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Per l’intero 2011 Eni stima di riuscire a realizzare investimenti sostanzialmente in linea con quelli realizzati lo scorso anno, nonostante la produzione di idrocarburi dovrebbe registrare un calo a 1,82 milioni di barili al giorno per via delle perdite derivanti dall’interruzione della produzione in Libia.
A Piazza Affari il titolo Eni beneficia della pubblicazione dei risultati relativi ai primi nove mesi dell’anno segnando un rialzo di circa tre punti percentuali a 16,53 euro.