C’è stata anno su anno una crescita del 3,4% in Europa, del 2,5% nelle Americhe, e decisamente più robusta in Africa e Medio Oriente con un +22%, ed ancor di più in Asia ed Oceania con un +78%.
Basicnet, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nel settore dell’abbigliamento, nel 2011 è cresciuta in tutti i mercati in cui opera, con la conseguenza che le vendite aggregate, da parte di tutti i licenziatari sparsi per il mondo, sono cresciute anno su anno del 14,8%.
E’ questo uno dei dati salienti emerso dall’esame dei dati preliminari 2011 da parte del Consiglio di Amministrazione di Basicnet S.p.A.. Nel dettaglio, c’è stata anno su anno una crescita del 3,4% in Europa, del 2,5% nelle Americhe, e decisamente più robusta in Africa e Medio Oriente con un +22%, ed ancor di più in Asia ed Oceania con un +78%.
► TITOLI AZIONARI CONSIGLIATI DA EXANE BNP PARIBAS
Riguardo ai principali indicatori economici del 2011, il fatturato consolidato di Basicnet si è attestato a 160 milioni di euro, al 31 dicembre del 2011, rispetto ai 164 milioni di euro di ricavi consolidati con cui era stato archiviato l’esercizio 2010. Stando ai dati preliminari esaminati dal Consiglio di Amministrazione, è previsto un utile netto 2011 sopra il livello degli 8 milioni di euro rispetto a profitti per 8,5 milioni di euro raggiunti nell’esercizio di bilancio 2010.
► TITOLI AZIONARI ITALIANI CONSIGLIATI DA CITIGROUP
Nel corso dell’anno Basicnet ha aperto in tutto ben 78 nuovi punti vendita con insegne appartenenti al Gruppo, ed inoltre c’è stato un balzo anno su anno del 20% delle vendite relative ai negozi monomarca. Non a caso è proseguito nei mesi scorsi per Basicnet il progetto finalizzato a riconvertire il canale distributivo attraverso la sostituzione di piccoli negozi multimarca con quelli monomarca.
E’ questo uno dei dati salienti emerso dall’esame dei dati preliminari 2011 da parte del Consiglio di Amministrazione di Basicnet S.p.A.. Nel dettaglio, c’è stata anno su anno una crescita del 3,4% in Europa, del 2,5% nelle Americhe, e decisamente più robusta in Africa e Medio Oriente con un +22%, ed ancor di più in Asia ed Oceania con un +78%.
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