Il contributo dell'azienda italo-americana fa bene al mercato automobilistico, ancora in crescita.
Brillante affermazione di Fca. In virtù dei nuovi modelli immessi sul mercato automobilistico mondiale. Alla crescita dell’azienda corrisponde la forte crescita della produzione di autovetture in Italia che durante il primo quadrimestre ha fatto registrare un incremento del 58%, mentre in aprile il numero delle auto prodotte è cresciuto addirittura dell’80%.
Prosegue la corsa del mercato italiano dell’auto che anche a giugno cresce a doppia cifra: le immatricolazioni – secondo i dati del ministero dei Trasporti – sono state 146.682, il 14,35% in più dello stesso mese del 2014. Complessivamente nei primi sei mesi dell’anno le consegne sono 872.951, il 15,16% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso. Bene anche Fiat Chrysler Automobiles che cresce più del mercato: il mese scorso le consegne del gruppo sono state 41.634, il 20% in più rispetto al 2014. La quota del Lingotto sale così dal 27 al 28,38%: da inizio anno sono state vendute 248.218 vetture Fca, con una crescita del 16,99%.
“Si tratta di un primo passo importante nel cammino per ritornare a livelli fisiologici per il mercato italiano, cammino che è sicuramente ancora lungo” commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, che parla di “crescendo rossiniano” per il mercato italiano dell’auto: “Il risultato del primo semestre 2015 è dovuto all’inizio dell’anno soprattutto agli acquisti delle aziende e a quelli per noleggio. Con il passare dei mesi è cresciuto però anche il peso degli acquisti dei privati”.
Quagliano segnala “un fenomeno nuovo: il crescente ricorso proprio dei privati al noleggio a lungo termine. Questa formula ha avuto grande fortuna soprattutto nelle flotte aziendali, ma ora sta crescendo anche nelle scelte delle piccole imprese, del ‘popolo delle partite Iva’ e anche in quelle dei privati che vedono nel noleggio a lungo termine una soluzione molto conveniente per disporre di una vettura senza acquistarla, ma semplicemente pagando una rata, che, in genere, comprende anche tutte le spese di gestione tranne il carburante”. Le valutazioni degli operatori raccolte nell’inchiesta congiunturale mensile del Centro Studi Promotor condotta a fine giugno “non sono particolarmente ottimistiche.