La società pensa a un nuovo ad e prepara un terminal dedicato a Fiumicino.
Ogni giorno, Alitalia perde circa 700.000 euro. Una situazione molto delicata, che vede il management alle prese con nuovi obiettivi per limitare le ingenti lacune finanziarie.
Al momento, vi è una continuità totale e assoluta garantita dai vertici con un impegno a 360 gradi e grande determinazione. Lo ha assicurato il numero uno della società , ribadendo che Cassano si è dimesso per sua scelta (“noi lo ringraziamo per il suo lavoro, ma la sua decisione è stata totalmente personale”).
La ricerca del nuovo ad “forse richiederà 3, 4 o 6 mesi, conta avere la persona giusta per completare questo lavoro”, ha osservato il vicepresidente del vettore e il presidente di Etihad, James Hogan. C’è una ricerca in atto per individuare la persona giusta, ma “non abbiamo la pistola puntata”, ha puntualizzato Montezemolo.
Alitalia non ha quindi fretta di trovare un nuovo amministratore delegato, sta portando avanti il piano industriale e i conti sono in linea con le previsioni: “il bilancio è solido, siamo ben capitalizzati, c’è una forte posizione di cassa e investimenti significativi”, ha affermato il Cfo, Duncan Naysmith.
Inoltre il rask (reveneu available seat/km, i ricavi per posto aereo offerto) nel terzo trimestre comincia ad accelerare e il load factor ha raggiunto l’80,3% nel terzo trimestre, una cifra che non si raggiungeva da prima del 2007, “un segnale importante di miglioramento che voglio sottolineare”, ha aggiunto Montezemolo.
Certo, la compagnia ha pagato e sta pagando un prezzo molto elevato per l’incendio all’Aeroporto di Fiumicino, ma ha compensato l’ammanco di ricavi con altre misure, per esempio realizzerà 140 milioni di riduzione dei costi nel 2016, e con Aeroporti di Roma ha instaurato “un vero e proficuo rapporto”.