Francoforte ha apprezzato il programma del gruppo di credito.
La Bce ha apprezzato un programma fatto di tappe serrate che sta portando Veneto Banca verso la salvezza.
L’incontro che si è tenuto presso la sede di Bankitalia tra i rappresentanti della Banca centrale europea e i vertici dell’istituto di Montebelluna è stato caratterizzato da toni sereni, stando a quanto si apprende. L’attenzione è stata rivolta ai prossimi passi che la banca guidata da Cristiano Carrus dovrà porre in essere, ovvero la quotazione in Borsa e l’aumento di capitale. E’ stata confermata la tempistica entro cui dovranno essere realizzati, ovvero i prossimi quattro mesi.
Parafrasando la chiusura dell’intervento di Carrus all’assemblea dello scorso sabato, oggi la nuova Veneto Banca ha compiuto un altro passo importante verso il suo futuro. Un futuro che è iniziato alle 15:15 di sabato 19 dicembre quando l’assemblea, con oltre il 97% di voti favorevoli, ha approvato la trasformazione in società per azioni. Un passaggio reso irrinunciabile non alla luce della nuova legge italiana sulle popolari ma anche della minaccia dio commissariamento da parte della Bce qualora questa l’assemblea avesse votato contro.
“Questa – aveva ricordato Carrus commentando l’esito dell’assemblea – era l’ultima chance, non ce n’era una seconda e lo aveva chiaramente espresso la Bce” sottolineando che “se si fanno percorsi di chiarezza, trasparenza e di prospettive, questi vengono premiati”.
Il prossimo passo, delicatissimo per il territorio, sarà l’aumento di capitale fino a 1 miliardo di euro. La garanzia di Banca Imi rende l’esito dell’operazione certo. Quello che nel quartiere generale di Montebelluna si spera è che la risposta da parte del territorio sia all’altezza del recente passato. Anche se, forse, il ricordo del recente passato rischia di non essere il viatico migliore proprio per una risposta entusiastica del territorio.