La banca italiana non è nuova ad operazioni di questo genere.
Unicredit ha comunicato che le trattative per la cessione di circa 1,2 miliardi di prestiti deteriorati lordi (npl) al fondo di private equity inglese AnaCap sono in fase avanzata.
La notizia, diffusa dalle principali agenzie di stampa, ha già trovato numerose conferme in ambienti di mercato, le quali parlano anche di un valore netto di cessione del portafoglio che si aggira intorno ai 700 milioni. Sempre secondo le indiscrezioni qualificate si tratterebbe in ampia misura di crediti connessi al settore immobiliare, in parte ereditati dalla gestione ex Capitalia.
Le agenzie di stampa invece hanno parlato di prestiti a piccole e medie imprese e a soggetti individuali.
Se verrà confermata, si tratterà solo dell’ultima operazione di cessione di npl che la banca guidata da Federico Ghizzoni sta portando avanti da molto tempo e che ragionevolmente vedrà altre operazioni nel prossimo futuro.
Forse la più corposa dal punto di vista dei volumi è stata la cessione, nell’ottobre del 2014, di un portafoglio lordo di crediti in difficoltà per 1,9 miliardi, sempre ad AnaCap, mentre a fine 2013 era stato ceduto un portafoglio di 950 milioni di crediti in sofferenza, al fondo Usa Cerberus.
Negli ultimi tre anni la banca compiuto molte operazioni di questo genere, per un importo vicino ai 7 miliardi. Molto probabile, dunque, che ce ne saranno altre nei mesi a venire.
Differente è invece l’operazione, insieme a Intesa, di un fondo in cui confluiranno alcune aziende risanate ma ancora in condizioni di fragilità finanziaria, su cui interverrà per il rifinanziamento e il rilancio, il colosso Kkr, specializzato in operazioni di questo genere. Le prime 7-8 aziende sono già state individuate.