Unicredit ricorre ai Tremonti bond

by Redazione 1

Dopo Banco Popolare è Unicredit il secondo istituto bancario a richiedere i cosiddetti "Tremonti bond". Ieri, infatti, il consiglio di amministrazione di Unicredit aveva..

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Dopo Banco Popolare è Unicredit il secondo istituto bancario a richiedere i cosiddetti “Tremonti bond”. Ieri, infatti, il consiglio di amministrazione di Unicredit aveva affidato al presidente Dieter Rampl e all’amministratore delegato Alessandro Profumo il compito di operare un’approfondimento sulla possibilità di ricorrere ai Tremonti bond e ad una simile tipologia di aiuti messi a disposizione dal governo austriaco.

Il risultato è la decisione di Unicredit di richiedere ai governi di Italia e Austria l’emissioni di obbligazioni di Stato per un ammontare di circa 4 miliardi di euro.


La notizia è stata resa nota attraverso un comunicato stampa in cui si riferisce che l’amministratore delegato Alessandro Profumo si sta occupando della negoziazione delle condizioni relative all’emissione dei suddetti titoli che per l’Italia saranno i Tremonti bond mentre per l’Austria si parla di attingere al pacchetto di sostegno al sistema creditizio varato dal governo.

Lo scopo, ovviamente, è quello di potenziare la stabilità della struttura bancaria affinchè la sua competitività possa essere in linea con quella delle sue concorrenti europee. A questo, poi, bisogna aggiungere la necessità di adottare una politica che sia in grado di fornire sostegno all’economia in un momento storico particolarmente difficile per l’intera economia mondiale. La preoccupazione principale dei più importanti istituti bancari italiani, tuttavia, è quella di rimanere indietro rispetto ai propri concorrenti, sia italiani che stranieri, che ricorrono ad aiuti statali.


Unicredit ha chiuso il 2008 con un utile netto di quattro miliardi, cifra addirittura al di sopra delle previsioni. Nel 2007 l’utile netto era stato di 6.506 miliardi mentre, nel quarto trimestre del 2008 l’utile netto e’ stato di 505 milioni, contro i 1172 dello stesso periodo del 2007. La notizia, come si poteva ben intuire, ha determinato un rialzo del titolo in borsa del 6,25%.

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