Il cda ha approvato il nuovo statuto.
L’assemblea dei soci di Ubi Banca ha approvato con larghissima maggioranza la trasformazione in Spa.
A seguito di una riunione durata poco più di tre ore, i soci della popolare lombarda hanno dato il via libera al nuovo modello di governance imposto dalla legge. Hanno votato a favore del nuovo statuto 4.976 soci, pari 98,88% dei presenti. I contrari erano 25, 31 astenuti.
Solo pochi minuti si sono conclusi gli interventi dei soci. Sul palco si sono susseguiti il presidente della Fondazione Cr Cuneo, Ezio Falco, il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, lo storico rappresentante dei soci non dipendenti della Bpm, Piero Lonardi, il presidente dell’associazione Ubi Banca Popolare, Antonio Deleuse Bonomi, il numero degli Amici di Ubi Banca, Graziano Caldiani, il presidente di Insieme per Ubi Banca, Mario Bianchi e altri. Le repliche sono arrivate dai presidenti Andrea Moltrasio e Franco Polotti e dal consigliere delegato Victor Massiah. “Confermo, finché questo management ci sarà , noi avremo un’ottica di lungo periodo, pensando che il lungo periodo porta ricchezza a tutti”.
Moltrasio aveva aperto i lavori alle 10 di questa mattina con 4.551 soci presenti (di cui 1.262 per delega, anche se i biglietti staccati sarebbero circa 9 mila), illustrando le ragioni della trasformazione della forma di governance e la tempistica scelta.
“Assecondiamo un cambiamento richiesto dal governo, dalla Vigilanza e dall’Europa”, ha spiegato il presidente, giustificando la tempistica scelta con l’imminente rinnovo degli organi societari previsto per la primavera 2016. Moltrasio ha poi spiegato l’articolazione del nuovo statuto, con il superamento del voto capitario, l’introduzione del tetto al diritto di voto, la riduzione del numero dei consiglieri, i nuovi meccanismi di funzionamento dell’assemblea.