L'ipotesi di reato è quella di truffa corrispondente all'articolo 640 del codice penale. Secondo Mazzetta infatti
L’ipotesi di reato è quella di truffa corrispondente all’articolo 640 del codice penale. Secondo Mazzetta infatti le banche italiane non potevano non sapere quello che stava succedendo nel mondo finanziario con l’arrivo della crisi più grande di inizio secolo. Secondo le stime, il risultato delle indagini potrebbe portare un risarcimento ai risparmiatori di ben 2 miliardi di euro.
Ci sono molti avvocati e associazioni dei consumatori che stanno cercando la via migliore per ottenere il risarcimento da parte delle banche, ma la cosa sarà difficile perchè fino al giorno prima del fallimento dichiarato di Lehman Brothers l’agenzia di rating Standard & Poor’s dava i titoli Lehman come prodotti sicuri ed il discorso vale anche per il consorzio degli istituti bancari Patti Chiari.
L’avvocato Angelo Castelli, famoso per aver recuperato la bellezza di 42 milioni di euro dalla vendita dei bond argentini, dichiara che la violazione c’è eccome perchè la Mifid ovvero la direttiva europea sui servizi finanziari vietava la vendita degli Index Linked. La battaglia quindi sarà dura.
Silvano 20 Settembre 2009 at 14:29
Cosa è avvenuto fino ad oggi?
Abbiamo visto che la disonestà è globalmente esplosa nei “banchieri†da circa una ventina di anni a questa parte e non che prima fossero dei santi! Ciò che è accaduto recentemente è vergognoso e devastante.
Oggi molta gente coinvolta ne vive le conseguenze!
Cito due cronache emblematiche apparse sulla stampa: le banche hanno raggirato vigliaccamente i controlli seri delle normative vigenti e hanno passato le più grandi bidonate a quattrocentocinquantamila persone in buona fede! (questo è il caso dei Bond Argentina)
Circa novantasettemila risparmiatori, su proposta della banca emittente, acquistano il piano finanziario denominato “4You” ed il suo analogo “MyWay”. La situazione è di tale gravità che la Consob delibera il blocco dei piani finanziari “4You” e “MyWay” e, successivamente, l’Autorità Garante per la Trasparenza del Mercato inibisce la pubblicità di tali prodotti. La violazione dell’obbligo informativo, così come risulta dall’assenza della sottoscrizione del risparmiatore su documenti fondamentali, è di tale gravità da giustificare la risoluzione del contratto!
Ho riportato due casi conosciuti da tutti, ma ne esistono molti altri come Parmalat, Cirio, Lehman, Giacomelli, Alitalia, Madoff ecc. ecc!
Quando dei rapinatori entrano in banca si presentano con una pistola 44 magnum e si capisce che non sono in buona fede!
Le banche, con il raggiro, puntano “la pistola menzognera, quella dell’inganno†sulla buona fede dei clienti, i quali abboccano per la fiducia che nutrono nelle loro banche!
Le banche, tutte allo stesso modo, come dei rapinatori, “rubano†travisando le parole e raggirando quei clienti che credono in loro!
Per rubare non occorre presentarsi con una pistola ma è sufficiente omettere di informare, non dire la verità , predisporre una trappola!
In comune, rapinatori e banche, hanno che
“i soldi fanno gola†e se ne appropriano impunemente!
Sono della stessa razza perché rubano entrambi, anche se con armi diverse!
Le rapine vanno a segno quando le banche trattano con persone oneste! Queste hanno avuto e pensano di avere con la banca un rapporto reciproco fondamentale: “la fiduciaâ€!
Invece abbiamo visto che è come quando si apre la porta dell’ascensore e si precipita nel vuoto perché improvvisamente il rapporto è cambiato e, come in una trappola, la verità è stata nascosta volutamente per rubare, per appropriarsi della refurtiva che è lì a portata di mano, dentro la banca, sui conti della clientela retail!
Come si può avere speranza che i “criteri della finanza eticaâ€, i cosiddetti RSI, riescano a superare il vizio dei rapinatori? Rispondere a questa domanda è assai arduo. Occorrono sistemi coercitivi come coercitivi sono i criteri che vengono adottati per i truffatori: la galera per coloro che non rispettano le regole! In parole povere accetto totalmente le affermazioni di Obama che dice:
“Serve una riforma aggressiva della finanza mondiale, mai più gli eccessi del passato”
Obama parla di un mercato mondiale avviato verso la normalità ma pure della necessità di una riforma aggressiva del sistema finanziario internazionale e la chiede ai colleghi del G20, i cui leader si riuniranno la prossima settimana a Pittsburgh, in Pennsylvania.
Obama ha detto che “ora che gli Stati Uniti stanno riformando in maniera aggressiva il nostro sistema di controllo (finanziario), faremo in modo di garantirci che
il resto del mondo faccia lo stessoâ€.
Secondo Obama la necessità di un coinvolgimento del governo per stabilizzare il sistema finanziario è tuttora necessario!
Non si ripetano gli eccessi del passato – “Non possiamo permettere alla storia di ripetersi” e non “torneremo ai giorni delle azioni sconsiderate e degli eccessi incontrollati alla base della crisi, dove troppi erano motivati solo dall’appetito per i bonus. Wall Street non può tornare ad assumersi rischi senza pensare alle conseguenze e attendersi che la prossima volta i contribuenti americani saranno lì a frenare la loro caduta. E’ per questo che abbiamo bisogno di regole più forti”.
La più grossa riforma dalla Grande Depressione – Obama sottolinea pure che la riforma della finanza presentata dalla sua amministrazione è la più ampia dalla Grande Depressione. E la prova – aggiunge Obama – della necessità di cambi delle regole ora è data dal fatto che alcuni “prontamente sono ritornati” alle vecchie pratiche. “Un anno fa abbiamo sperimentato come il mercato può sbagliare, come la mancanza di regole di buon senso possa portare ad eccessi ed abusi. A un anno di distanza è essenziale approvare le riforme che impediranno a una crisi come quella attuale di ripetersi”!
Commento:
Bravissimo Obama, sei sulla giusta strada! Ora sono curioso di sapere cosa ne pensano tutti gli altri Capi di Stato, colleghi del G20 ed inoltre quale provvedimento verrà adottato per il futuro! Auguri!
Silvano 20 Settembre 2009 at 14:54
Il Signor Giuseppe di Milano dice:
SONO INDIGNATO CONTRO I GIUDICI CHE FAVORISCONO LE BANCHE NELLE CAUSE PER LE OBBLIGAZIONI ARGENTINA
La mia risposta al Signor Giuseppe di Milano è stata la seguente:
Hai provato a contare quante sono le cause perse dai risparmiatori e quante sono quelle vinte dalle banche?
Quelle vinte dalle banche si contano sulle dita di una mano!
Soltanto l’Avvocato Angelo Castelli di Formia ne ha vinte a centinaia relativamente ai titoli argentini e continua ora con i titoli Lehman. Buon lavoro Avvocato Castelli!