Credit Suisse ha chiuso il terzo trimestre 2010 con un utile pari a 609 milioni di franchi, ossia in calo del 74% rispetto allo stesso periodo..
Ad incidere in maniera negativa sui risultati trimestrali è stato soprattutto un marcato indebolimento della redditività e, in misura minore, della gestione di attivi per la clientela istituzionale. La divisione investment banking, in particolare, ha registrato un utile pre imposte di 395 milioni di franchi, in calo del 77% rispetto allo scorso anno e del 50% rispetto al precedente trimestre.
L’asset management, ossia la divisione che si occupa della gestione di attivi, ha subito un calo dell’utile pre imposte del 57% a 135 milioni mentre la divisione private banking, ossia la divisione relativa alla gestione patrimoniale, ha registrato un utile pre imposte di 836 milioni, in calo sia su base trimestrale che annuale. Nel private banking, in particolare, la banca ha fatto sapere di aver registrato un afflusso di fondi pari a 12,6 miliardi di franchi, grazie soprattutto al valido contributo dei mercati emergenti.
Brady W. Dougan, Chief Executive Officer di Credit Suisse, ha commentato i risultati realizzati nel corso dell’ultimo trimestre sottolineando come l’utile registrato, sebbene sia in calo, rappresenta comunque un buon risultato, alla luce delle difficili condizioni di mercato. Nonostante questo, tuttavia, la banca sta continuando ad investire su attività che riguardano la clientela, una politica che fino ad ora ha prodotto un aumento della quota di mercato in diverse aree geografiche ben determinate in cui si sta già registrato una forte raccolta netta di nuovi capitali.