Il bilancio semestrale di Credit Agricole, nonostante sul gruppo finanziario francese pesino le svalutazioni conseguenti al piano di salvataggio greco, è risultato essere più che soddisfacente.
A luglio, come ricorderete, la pubblicazione dei bilanci era stata rimandata affinché si potessero calcolare gli effetti della svalutazione dei crediti avvenuta in seguito al secondo piano di salvataggio della Grecia che ha finito per coinvolgere numerosissime realtà istituzionali e private italiane.
Fortunatamente, come hanno avuto modo di scoprire anche gli analisti del gruppo d’oltralpe, gli effetti della crisi si sono fatti sentire in maniera decisamente meno marcata del previsto favorendo, quindi, gli acquisiti sul titolo le cui quotazioni sono dunque tornate a crescere.
Scendendo nei particolari possiamo notare come l’utile netto, fermo a quota 339 milioni, sia calato soltanto del 10,6% nei confronti del pari periodo dello scorso esercizio.
La situazione, comunque, dovrebbe migliorare a breve. Jean-Paul Chifflet, amministratore delegato del gruppo, avrebbe infatti dichiarato di avere tutte le intenzioni di vendere, il più presto possibile, una filiale della Emporiki Bank (una delle tante travalte dalla crisi e che è costata alla Credit Agricole all’incirca 450 milioni di euro.
Tornando ai dati finanziari possiamo notare come la capogruppo abbia collezionato un margine operativo lordo in crescita dell’1,1% a 5,5 miliardi di euro mentre il risultato operativo lordo è riuscito a crescere del 6,6% a 2,2 miliardi.