I Btp a dieci anni rendono oltre il 7% rispetto al 5% circa dei Buoni del Tesoro Poliennali a 5 anni.
Tornano pesanti in data odierna a Piazza Affari le tensioni e le vendite sul comparto bancario. E’ Unicredit anche oggi in testa ai ribassi sul FTSE MIB dopo l’annuncio relativo al prezzo di esercizio, scontato di oltre il 40%, delle azioni di nuova emissione collegate all’imminente aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro.
Non aiuta inoltre lo spread Btp-Bund, che da giorni continua a stazionare oltre la soglia critica dei 500 punti base; anzi in data odierna è stato toccato un massimo a 520 punti base subito dopo l’esito delle aste di titoli pubblici in Francia, e dopo che in Ungheria un’asta di titoli di Stato si è conclusa con un controvalore collocato ben al di sotto del previsto.
► COME DIFENDERE GLI INVESTIMENTI
E così attualmente i Btp a dieci anni rendono oltre il 7% rispetto al 5% circa dei Buoni del Tesoro Poliennali a 5 anni; il rendimento sulla curva a due anni è invece sotto il 5% a conferma di come, in ogni caso, le tensioni sui titoli a breve termine delle scorse settimane siano rientrate.
► EMISSIONI INDICIZZATE, PREVISTO UN AUMENTO DEI RENDIMENTI
Rimane però il rischio che per lo Stato italiano di questo passo i costi di rifinanziamento del debito siano più elevati del previsto. E significa anche che, sebbene ad oggi il Governo Monti l’abbia escluso, per centrare il pareggio di bilancio potrebbe essere necessaria un’altra manovra. Ad oggi il mercato, quantomeno sul lungo termine, non sembra infatti dare quella fiducia tale all’Italia da permettere un rientro dello spread su valori più sostenibili. E’ probabile che i mercati attendano la “fase 2” del Governo Monti che, da questo punto di vista, non potrà commettere errori.
Non aiuta inoltre lo spread Btp-Bund, che da giorni continua a stazionare oltre la soglia critica dei 500 punti base; anzi in data odierna è stato toccato un massimo a 520 punti base subito dopo l’esito delle aste di titoli pubblici in Francia, e dopo che in Ungheria un’asta di titoli di Stato si è conclusa con un controvalore collocato ben al di sotto del previsto.
► COME DIFENDERE GLI INVESTIMENTI
E così attualmente i Btp a dieci anni rendono oltre il 7% rispetto al 5% circa dei Buoni del Tesoro Poliennali a 5 anni; il rendimento sulla curva a due anni è invece sotto il 5% a conferma di come, in ogni caso, le tensioni sui titoli a breve termine delle scorse settimane siano rientrate.
► EMISSIONI INDICIZZATE, PREVISTO UN AUMENTO DEI RENDIMENTI
Rimane però il rischio che per lo Stato italiano di questo passo i costi di rifinanziamento del debito siano più elevati del previsto. E significa anche che, sebbene ad oggi il Governo Monti l’abbia escluso, per centrare il pareggio di bilancio potrebbe essere necessaria un’altra manovra. Ad oggi il mercato, quantomeno sul lungo termine, non sembra infatti dare quella fiducia tale all’Italia da permettere un rientro dello spread su valori più sostenibili. E’ probabile che i mercati attendano la “fase 2” del Governo Monti che, da questo punto di vista, non potrà commettere errori.