L'andamento della banca continua ad essere preoccupante, malgrado alcune buone notizie.
Anche il titolo Banca Mps si arrende alle vendite e cala dello 0,18% a 1,627 euro a Piazza Affari malgrado una perdita netta nel terzo trimestre sotto le aspettative (109 milioni contro i 120 milioni previsti dal consenso) grazie al trading.
Tuttavia la vera sorpresa positiva è stato l’aumento (+100bps trimestre su trimestre) del Common equity Tier 1 all’11,7%, di cui 70bps per la chiusura del derivato Alexandria e 30bps per il deleveraging.
“Sulle base delle nostrestime il Cte1 fully loaded della banca porterà con un incremento al 13,3% nel 2018, livello che riteniamo sufficiente ad assorbire l’impatto negativo di Basilea 4eIFRS 9, circa 260 bp sulle nostre stime“, si legge nella nota di Exane Bnp Paribas.“Le nostre stimeincludono380 milioni di euro di svalutazioni delle imposte differitenel quarto trimestre di quest’anno collegate al taglio del tassodell’imposta sulle società dal 27,5% al 24%nel 2017.
Tuttavia per il 2016 non sono attesi benefici dall’ottimizzazione degli asset ponderati per il rischio (Rwa), quindi è cruciale per il mantenimento di questi livelli di capitale che Mps torni a generare utile, a detta degli analisti di Equita, uno scenario che si può concretizzare solo se scende notevolmente (sotto 100bps) il costo del rischio.
“Inoltre il management ha dato una guidance cupa sul dividendo,dicendo che non si aspetta un pagamento di dividendi nel breve termine e fino a quando non sarà risolta la questione della qualità dell’attivo.Così la nostra stima che incorporava un dividendo di 3 centesimi di euro da pagare sul bilancio 2016 potrebbe essere troppo ottimista“, avvertono gli analisti di Banca Imi.