Nonostante la grave crisi dei debiti sovrani e le turbolenze sui mercati finanziari, i conti di Banca Carige riescono a contenere l’onda d’urto della crisi e anzi evidenziano un interessante crescita degli utili nel primo semestre dell’anno
Nonostante la grave crisi dei debiti sovrani e le turbolenze sui mercati finanziari, i conti di Banca Carige riescono a contenere l’onda d’urto della crisi e anzi evidenziano un interessante crescita degli utili nel primo semestre dell’anno. Rispetto allo stesso periodo del 2011, gli utili sono cresciuti del 20% a 90 milioni di euro. Il buon risultato è la diretta conseguenza dell’ottimo andamento delle attività retail. La raccolta diretta da clientela si è mantenuta stabile a 20,2 miliardi di euro rispetto a giugno e dicembre 2011.
In questo modo il dato complessivo sulla raccolta è salito poco sopra i 50 miliardi di euro. La popolare ligure approfitta, dunque, del buon trend di crescita del numero di correntisti, salito a 6mila unità nel periodo considerato. La raccolta indiretta, invece, ha risentito del clima di incertezza dei mercati ma alccune componenti, come il risparmio gestito, mostrano i primi segnali di miglioramento.
La redditività del gruppo bancario è aumentata grazie all’aumento della marginalità e alla stabilità dei costi operativi. Il margine di interesse è cresciuto del 13,4% a 422,1 milioni, le commissioni nette del 7,6%, il risultato delle poste finanziarie del 33%. Il rapporto tra sofferenze e impieghi è in linea con quello medio del settore bancario a 3,1%.
Ieri il titolo in borsa ha perso lo 0,41% a 0,601 euro in una giornata che ha visto i titoli bancari sugli scudi, con performance spettacolari in particolare tra le grandi banche del paniere FTSE MIB. Da inizio mese il titolo Banca Carige perde il 14,5%, mentre da inizio anno la perdita è pari al 125% circa.