Banca Popolare di Milano ha comunicato solo poche ore fa l'esito dell'aumento di capitale, archiviato con la sottoscrizione del 94,02%...
Finita la fase della ricapitalizzazione, dunque, ora l’istituto bancario si accinge a varare un piano industriale e ad affrontare il nodo connesso ad uno dei punti presenti nell’ambito di tale piano e avente ad oggetto la possibile ristrutturazione del bond “Convertendo Bpm 2009/2013 – 6,75%”.
► AUMENTO DI CAPITALE E NUOVA GOVERNANCE BPM
A tal fine è stata convocata per mercoledì 21 dicembre un’assemblea nel corso della quale gli obbligazionisti dovranno decidere se accettare o meno le due proposte avanzate dalla banca, ovvero anticipare la data di rimborso dal 1° giugno 2013 al 29 dicembre 2011 e attuare un taglio del prezzo di rimborso dai 6 euro stipulati a 2,71 euro.
► TITOLO BPM IN RIALZO PER INTERESSE FONDI DI INVESTIMENTO
La proposta avanzata dalla Banca Popolare di Milano, dunque, sebbene prevede la restituzione anticipata di quasi un anno e mezzo, comporta per gli investitori una perdita compresa tra il 70% e il 90%.
Per questo motivo, dunque, quella di domani si preannuncia una riunione infuocata. Inoltre, come se non bastasse, a fronte della responsabilità contestata a Bpm in merito alla perdita che andrebbero a subire gli obbligazionisti, Federconsumatori ha fatto sapere di aver già dato mandato a un collegio di legali, coordinato dall’avvocato Massimo Cerniglia, di predisporre una class action contro la Banca Popolare di Milano e di notificarla il prima possibile.