Come gli analisti giudicano le posizioni della Germania e della Francia nei confronti della crisi e del possibile default della Grecia,
Gli occhi di tutti, dunque, dovrebbero venir puntati sulle decisioni di Angela Merkel e, in parte, di Nicolas Sarkozy.
Lo scetticismo dei governanti delle due più importanti, economicamente parlando, nazioni europee nei confronti del salvataggio della Grecia e di altri Paesi affini, Italia compresa, rende  gli esperti scettici sulla maniera in cui stanno affrontando la grave situazione economico-finanziaria in cui versa l’Europa intera, banche tedesche e francesi in testa.
La crisi della Grecia colpisce le banche francesi che, lunedì scorso, vennero poste sotto stretta osservazione e poi declassate da Moody’s, l’agenzia di rating statunitense che sta facendo tremare l’Italia.
Nessuno pensa, però, a cosa potrebbe succedere a due delle più importanti banche commerciali europee, le tedesche Commerzbank e Deutsche Bank (partner commerciale di Poste Italiane) nel caso in cui si andasse davvero incontro al default, controllato o meno che sia, della Grecia o alla sua eventuale uscita dall’euro.
E nessuno osa immaginare, ovviamente, cosa potrebbe succedere alla finanza mondiale nel caso in cui i due colossi succitati dovessero seguire il paese ellenico nel suo tracollo.
Si consiglierebbe, dunque, per lo meno prudenza nell’analisi a disposizione della Germania per salvare l’Europa ed il mondo giacché, in questo caso, ucciderne uno per salvarne molti, come avvenne tre anni fa, potrebbe non servire allo scopo.