Al termine della riunione di ieri del Consiglio di amministrazione, Unicredit ha reso noto il piano strategico 2010-2015...
Il piano, in particolare, prevede che entro il 2013 Unicredit riesca a raggiungere un utile netto pari a 3,8 miliardi, un ROTE del 7,9% e un rendimento rettificato per il rischio al 4,7%, mentre entro il 2015 l’istituto dovrebbe riuscire a raggiungere un utile netto di 6,5 miliardi e un ROTE del 12%.
► BILANCIO TRIMESTRALE UNICREDIT LUGLIO SETTEMBRE 2011
Il piano presenta quattro diversi pilastri, ovvero: struttura dello stato patrimoniale, semplificazione e gestione dei costi, rifocalizzazione del business e rilancio dell’Italia.
Per quanto riguarda la struttura dello stato patrimoniale, le principali azioni previste dal piano sono un aumento di capitale pari a 7,5 miliardi di euro, la non distribuzione di dividendi in relazione all’esercizio 2011, una ristrutturazione dei cashes con un riconoscimento parziale nel Common Equity Tier 1 di 2,4 miliardi di euro su un totale di 3 miliardi, la gestione mirata di 48 miliardi di euro di RWA in bonis e non strategici, la liquidazione di attività e investimenti non strategici.
► AUMENTO DI CAPITALE UNICREDIT VIA LIBERA DAL CDA
Sul fronte della semplificazione e gestione dei costi, invece, le principali azioni riguardano la semplificazione delle funzioni di supporto e razionalizzazione delle principali sedi, la razionalizzazione dei servizi bancari generali, l’ottimizzazione delle spese di approvvigionamento e una profonda riorganizzazione della rete di filiali.
La rifocalizzazione del business verrà invece attuata mediante un rafforzamento del franchise con la clientela core, l’adozione di soglie di rischio e di redditività più rigorose e una riduzione immediata dei costi.
Il rilancio dell’Italia, invece, prevede un aumento del 15% circa dei depositi, un taglio dei costi nell’area commerciale italiana per il periodo 2010-2015 e un miglioramento del costo del rischio mediante l’introduzione di nuovi e rigorosi criteri di concessione del credito.
Nell’ambito delle misure di riduzione dei costi, sono previsti 5.200 licenziamenti che però, come ha spiegato l’amministratore delegato Federico Ghizzoni verranno attuati d’ora in avanti e fino al 2015 e mediante turnover e prepensionamenti.