La preoccupazione dell'Amministratore delegato Fabrizio Viola, durante un dibattito sul tema "Banche e territorio: il coraggio di un cambiamento necessario".
All’estero è assente la percezione che il nostro Paese sia del tutto fuori dalla recessione e non ci sono molti investitori disponibili a puntare né sulle banche né su altro. Questo in sintesi l’intervento dell’ad di Banca Monte dei Paschi, Fabrizio Viola, durante un dibattito sul tema “Banche e territorio: il coraggio di un cambiamento necessario”.
“La verifica che abbiamo portato avanti come banca a ottobre 2014 sulle operazioni strategiche e le aggregazioni non ha portato risultati”, ha ammesso, constatando che in Europa negli ultimi due anni si è assistito a poche aggregazioni per l’incertezza regolamentare, in generale, e poi c’è anche un tema Italia: “all’estero manca la percezione che l’Italia sia del tutto fuori dalla recessione, ci guardano con interesse ma non c’è la fila di investitori pronti a investire miliardi né sulle banche né su altro”, ha osservato Viola, aggiungendo che “in più c’è un’incertezza su Mps che ha reso tutti più prudenti”.
Da parte sua l’istituto senese sta lavorando per migliorare i propri fondamentali e rendersi più attraente per eventuali soggetti interessati. Per ora “lavoriamo in un’ottica stand alone per migliorare i fondamentali, questo aumenta anche la probabilità che la banca faccia parte in futuro di un processo di consolidamento”. Peraltro, ha precisato il top manager, “già oggi i fondamentali di Mps sono migliori di quanto sia percepito. Questo non deve essere fonte di preoccupazione o depressione, ma di stimolo per un percorso da portare avanti”.
Del resto il sistema deve ancora comprendere quale sia il modello di banca del futuro, in più “siamo consapevoli che la situazione di mercato è difficile e Mps in passato probabilmente avrebbe dovuto avere le spalle più larghe”. Viola ha comunque puntato il dito sull’incertezza della regolamentazione “che rende più prudente chi eventualmente è interessato. Ad esempio”, ha spiegato, “non si sa quanto capitale sia necessario”.