Gli effetti della crisi finanziaria non danno tregua alle banche americane. Dall'inizio dell'anno ad oggi, ricordiamo, in America sono fallite..
L’ultima in ordine di tempo a mostrare di essere in difficoltà è stata la Morgan Stanley che ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con una perdita di 159 milioni di dollari, ossia 1.37 dollari per azione.
Si tratta di un dato più che negativo, soprattutto in considerazione del fatto che il risultato del secondo trimestre è di gran lunga peggiore rispetto alle previsioni prospettate da un campione di 19 analisti consultati dall’agenzia Bloomberg e che avevano previsto una perdita di 54 centesimi per azione.
I risultati del secondo trimestre rappresentano un duro colpo per la banche che nello stesso periodo dello scorso anno aveva registrato ricavi per 689 milioni di dollari, ossia 61 centesimi ad azione.
In ogni caso bisogna tenere in considerazione il fatto che per la Morgan Stanley il primo semestre del 2009 è stato un periodo piuttosto impegnativo. La banca, infatti, ha dovuto rimborsare i 10 miliardi di dollari ricevuti dal governo Usa nell’ambito del piano Troubled Asset Relief Program (Tarp) con un costo straordinario di 850 milioni. A questo poi bisogna aggiungere il fatto che la banca è stata impegnata nel perfezionamento dell’accordo con Citigroup formando la Jv di brokerage Morgan Stanley Smith Barney.
Oltre alla Morgan Stanley questa mattina ha provveduto a pubblicare i risultati trimestrali anche un altra banca americana, la Wells Fargo che ha registrato utili netti per 3,17 miliardi di dollari, in crescita dell’81% rispetto a un anno fa.
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