Il board ha valutato le riforme e l'adeguamento dello statuto sociale alle regole imposte dall'Unione europea.
Durante l’odierna riunione del consiglio di amministrazione di Mediobanca, non è stato affrontato il tema del voto multiplo.
In base a fonti vicine ai soci della merchant bank milanese, i consiglieri nominati dall’assemblea dello scorso ottobre avrebbero pensato di analizzare le riforme e l’adeguamento dello statuto sociale alle regole imposte dall’Unione europea e le discussioni continueranno anche durante i prossimi mesi.
In base al fatto che dallo scorso 4 novembre anche Mediobanca è passata sotto la vigilanza della Bance centrale europea, nel consiglio di amministrazione si sarebbero iniziati a revisionare tutti i numeri e gli indici di liquidità e patrimoniali riportati a conto economico, che andranno ora calcolati in base ai nuovi parametri.
I regolatori sembrano più preoccupati della liquidità in pancia alle banche piuttosto che del loro conto economico, preferendo in questo momento gli istituti di credito che guadagnano poco ma che hanno, nel contempo, tanti soldi in tasca. Sfruttando il vantaggio di chiudere il bilancio d’esercizio a fine giugno, Mediobanca ha invece deciso di prendere tempo sul meccanismo del voto multiplo che riconosce ai soci storici un peso doppio durante il voto assemblea. Si tratta in pratica di una sorta di premio da riconoscere, su base volontaria, a chi mantiene a lungo il proprio investimento in un asset. Uno dei soci dell’istituto, in particolare, ha puntualizzato che la questione non è mai stata affrontata neppure all’interno del patto di sindacato.
La banca condotta da Alberto Nagel, a seguito del parere positivo sulla riforma espresso ieri dall’Abi, attende al momento di vedere come si comporteranno gli altri grandi istituti di credito del Paese su questo argomento, destinato almeno sulla carta a modificare sensibilmente gli assetti di controllo di banche e società che sceglieranno di introdurlo.