“Se l’inflazione resterà a livelli ridotti, le obbligazioni dovrebbero continuare a rappresentare una buona fonte di reddito, grazie anche alle politiche monetarie espansive adottate dalle Banche Centraliâ€. È quanto sostiene Andrew Wells, CIO obbligazionario di Fidelity, secondo cui le azioni adoperate dai principali istituto di credito centrali supportano le vedute dell’obbligazionario, mentre l’Europa e la Cina non rappresentano al momento ragioni di preoccupazione.
>Â Quali risultati hanno sortito gli aumenti di capitale nelle banche
“Nell’ambito del reddito fisso, l’Europa rappresenta un caso molto interessante: a fronte dell’ondata di notizie negative riferite al mercato del lavoro, alla stagnazione dell’economia e all’inflazione ridotta, nel 2013 l’high yield europeo ha reso l’8%: ci attendiamo una conferma di questi solidi rendimenti anche nel prossimo futuro. Sebbene oggi siano molti gli investitori alla ricerca di soluzioni basate sul reddito disposti a investire su tutta la curva e nei mercati creditizi, l’Europa potrebbe non apparire particolarmente appetibile in ragione degli attuali tassi ridotti. Tuttavia, come abbiamo sperimentato in passato nel caso degli USA e del Giappone, l’avvio di operazioni di quantitative easing è molto favorevole ai mercati obbligazionari. In attesa di poter valutare appieno gli effetti dei tagli dei tassi e delle misure di incentivazione alternative, come i TLTRO, non è infatti da escludere che in futuro venga lanciato un esteso programma di quantitative easing e acquisto di asset†pone in evidenza Andrew Wells che chiarisce perché rimane ottimista a riguardo delle prospettive della Cina nel lungo periodo.
“Il paese si propone principalmente di raggiungere la stabilità economica e, nello specifico, mira a disporre di una forza lavoro stabile e a mostrare una crescita costante nel lungo periodoâ€.