I due più grandi istituti di credito italiani, ovvero Intesa Sanpaolo e Unicredit, vengono giudicati da Fitch con il rating BBB+ (in precedenza era per entrambi A-) con outlook negativo
L’agenzia di rating Fitch continua a rivedere le sue valutazioni sull’affidabilità creditizia del sistema-Italia. Dopo aver tagliato il giudizio sul rating sovrano della Repubblica Italiana a BBB+ da A-, Fitch ha tagliato il giudizio sul merito di credito di molti enti locali. Ora tocca anche alle banche. I due più grandi istituti di credito italiani, ovvero Intesa Sanpaolo e Unicredit, vengono giudicati con il rating BBB+ (in precedenza era per entrambi A-) con outlook negativo per i prossimi trimestri. Confermato, invece, il rating di breve termine a F2.
Ieri in borsa il titolo Unicredit ha perso il 3,61% a 3,79 euro, recuperando le perdite del mattino sul finale di seduta. I prezzi erano scesi fino a 3,586 euro, sui livelli più bassi dal 19 dicembre scorso. Il titolo Intesa Sanpaolo, invece, ha chiuso a 1,2 euro con una perdita del 2,52%. Il titolo è sceso fino a 1,167 euro, sui livelli più bassi da agosto 2012.
Fitch ha poi bocciato Agos Ducato e Bnl (gruppo Bnp Paribas): il rating di lungo termine è sceso ad A- da A con outlook negativo, mentre il rating di breve termine viene fissato a F1. Nessun downgrade, invece, per Banca Monte dei Paschi di Siena e Banco Popolare, che ieri ha subito diverse bocciature da parte di broker italiani ed esteri dopo i conti 2012 e l’outlook 2013.
Il rating dei due istituti di credito resta BBB, ma l’outlook scende a “negativo†da “stabileâ€. Iventa negativo anche l’outlook di Banca Antonveneta e di Banca Italease, mentre è stato confermato il rating BBB+ per Ubi Banca e Iccrea. I downgrade su rating e outlook di queste banche italiane sono una conseguenza del recente declassamento di Fitch sull’Italia.