Filippo Annunziata (Bpm) si dimette da presidente del Cds

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Torna la bufera in casa Banca Popolare di Milano (Bpm), dopo circa un anno e mezzo di “normalità” dopo gli scandali della precedente gestione che avevano costretto la popolare milanese a dare il via a una profonda ristrutturazione per evitare il tracollo

BPMTorna la bufera in casa Banca Popolare di Milano (Bpm), dopo circa un anno e mezzo di “normalità” dopo gli scandali della precedente gestione che avevano costretto la popolare milanese a dare il via a una profonda ristrutturazione per evitare il tracollo. Negli ultimi giorni, però, ai vertici della banca è tornata a salire alta la tensione. Filippo Annunziata, presidente del Consiglio di sorveglianza dell’istituto di credito di Piazza Meda, ha rassegnato le dimissioni accompagnando la sua decisione con una una dura lettera.

Tuttavia, ieri in borsa le azioni Bpm non hanno risentito delle tensioni interne. Infatti, hanno approfittato dell’effetto Napolitano-bis sul listino azionario milanese e del crollo dello spread a 280, che ha favorito il boom dei titoli finanziari. Bpm ha chiuso la seduta di borsa con un balzo del 3,25% a 0,5405 euro, toccando il massimo più alto da quasi due mesi a 0,545 euro.

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Da un punto di vista tecnico, i prezzi sembrano aver trovato un fondamentale punto d’appoggio in area 0,5 euro, mentre il superamento della resistenza di 0,53 euro dovrebbe consentire un ulteriore allungo verso 0,55 euro prima e 0,58 euro poi. Resta, però, la macchia delle tensioni interne alla banca, da valutare nei prossimi giorni anche con la reazione degli investitori in borsa.

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Sul dimissionario Annunziata si sono abbattute accuse ancora tutte da chiarire, relative alla vicenda Bpm-Bplus con presunte irregolarità nell’iter autorizzativo di prestiti ricevuti dalla banca. Annunziata sarà sostituito ad interim da Giuseppe Coppini e per ora sembra essere soltanto la vittima sacrificale di un forte scontro per la conquista del potere in Bpm tra dipendenti-soci e vertici dell’istituto.

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