Tra le nuove regole di Basilea 3 figurano i cosiddetti CoCo Bond (Contingent Convertible Bond), ossia emissioni che andranno a sostituire..
In questo modo, dunque, nel caso in cui le perdite di bilancio dovessero superare una determinata soglia, il capitale bancario si andrebbe a rafforzare automaticamente, evitando la necessità di nuovi salvataggi pubblici.
Gli esperti giudicano il CoCo Bond più rischioso rispetto ad un tradizionale bond ma meno rischioso rispetto ad un’azione, inoltre le sue caratteristiche scoraggiano le manovre speculative andando a favorire soprattutto gli investitori istituzionali.
Sul fronte dei CoCo Bond pioniere è Lloyds banking group, che ha offerto CoCo Bond circa un anno fa con un rendimento annuo del 13,5%, da convertire in azioni nel caso in cui il capitale della banca dovesse scendere sotto il 5%. In questo caso l’offerta è stata un vero e proprio successo in quanto il guadagno è sempre piuttosto elevato, anche se come sempre in questi casi lo è anche il rischio.
Per puntare su questo tipo di investimento, infatti, bisogna valutare bene una serie di fattori, tra cui la redditività della banca nel lungo termine e le complicate regole che disciplinano questi nuovi strumenti.