Il Wall Street Journal prevede che se le aspettative della Bce sull’inflazione nel 2016 dovessero essere meno del previsto, anche la Bundesbank si schiererà per un taglio dei tassi di interesse.
Superata la paura di una iperinflazione, che angoscia le autorità tedesche, anche la Bundesbank sarebbe propensa a imporre una serie di misure di allentamento monetario. Il presidente della banca centrale tedesca, Jens Weidmann, per allentare la crisi in Europa darebbe finalmente il suo appoggio al presidente della Bce Draghi. Tra le manovre valutate per il prossimo mese si parla di tassi negativi sui depositi e l’acquisto di prestiti cartolarizzati dalle banche, sperando di evitare i rischi di un abbassamento dei prezzi.
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Le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal che cita una persona a conoscenza dell’apertura della Bundesbank, hanno favorito il dollaro nei confronti dell’euro, spingendo al rialzo petrolio e materie prime quotate in dollari. Miswin Mahesh, analista di Barclays, ha spiegato che il petrolio sta beneficiando della debolezza della valuta europea.
>Le operazioni di carry trade, grazie alla liquidità della Bce
Di solito le banche centrali sono contente quando c’è un’inflazione contenuta, in quanto questo fa sì che sia mantenuto basso il costo dei prestiti, dando un cuscinetto stabile e valido per famiglie e aziende che sono intenzionate a spendere. In ogni caso, però, quando si verifica una situazione di inflazione troppo bassa – come nel caso di una deflazione – i debiti sono più difficili da essere ripagati ed inoltre è tipico che i consumatori tendono a rimandare gli acquisti, nella convinzione che i prezzi continueranno a scendere.