Nonostante il pressing di Pietro Giarda che continua nella sua azione di convincimento  nei confronti di Fabrizio Viole, a assumere la presidenza del gruppo bancario, gli investitori non sono ancora pronti a scommettere e ad investire su questo titolo.
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Secondo l’analisi degli analisti tecnici di Rbs bank, il titolo bancario si è mostrato, nell’ultimo anno, sostanzialmente privo di direzionalità . A partire dal 2007 è possibile  individuare una trendline negativa più volte testata dai prezzi, puntualmente respinti con decisione. Tale movimento ha  prodotto la perdita vicina al 95% del valore (da 4.5 euro ad appena 25 centesimi). Tuttavia con l’inizio del 2012 i corsi  hanno rallentato ed intrapreso una fase laterale, che perdura da ormai due anni, con oscillazioni comprese tra i 25 e i 60  centesimi. Il titolo, ora in area 0.50, è prossimo alla trendline di lungo periodo: una decisa violazione di questa muterebbe  anche il quadro strutturale.
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Per quanto riguarda il trend di medio, la tendenza sarebbe positiva solo con un’ulteriore  crescita capace di violare i 60 centesimi. Si dimostra incerto anche il trend di breve: l’ultimo trimestre del 2013 è stato infatti caratterizzato da un calo del 20%, per  poi recuperare negli ultimi 15 giorni, verosimilmente grazie all’elezione del nuovo Consiglio di Sorveglianza della Banca.  Ad oggi, la violazione dei 55 centesimi, livello per il quale transita la trendline citata valida dal 2007 nonché una  resistenza statica di breve, avrebbe come primo obiettivo il limite superiore del canale di medio a quota 0.62. Viceversa,  la tenuta dei 0.55 aprirebbe le porte ad operazioni short con target rappresentati dal pavimento del canale.