I tassi restano invariati, il "progetto" verrà riesaminato a dicembre.
Il programma di Quantitative Easing procede bene e continua ad avere un impatto positivo sui costi e la disponibilità di credito per famiglie e imprese.
Dopo aver fatto notare ciò, il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa, a seguito della decisione di lasciare i tassi invariati al minimo storico dello 0,05%, ha annunciato che, in occasione del direttivo di dicembre, l’Istituto centrale avrà “bisogno di riesaminare” il programma di quantitative easing anche alla luce delle nuove previsioni su crescita e inflazione dei tecnici della stessa Bce.
L’Istituzione può, se necessario, intervenire sull’attuale programma di quantitative easing, facendo leva su mole e durata degli acquisti di titoli. Il piano, infatti, ha ricordato il numero dell’Eurotower, “è flessibile nelle dimensioni, nella composizione e nella durata”. Comunque, il direttivo non ha ancora preso alcuna decisione specifica su un eventuale ampliamento del quantitative easing, ha solo avuto una “vasta discussione” in merito con alcuni membri che hanno suggerito la possibilità di agire già oggi.
Al consiglio direttivo di oggi è stato anche discusso un ulteriore calo dei tassi sui depositi che le banche parcheggiano presso la Bce, attualmente al -0,20%. Infatti, in una situazione di tassi ufficiali praticamente a zero, “quando le attese di inflazione diventano più negative i tassi di interesse reali diventano più elevati”, ha spiegato il presidente della Bce. E’ per questo, dunque, che al direttivo di oggi si è anche discusso dell’ipotesi di abbassare ulteriormente i tassi sui depositi, uno degli strumenti di politica monetaria a cui Draghi si riferisce quando dice che tutti gli strumenti sono stati considerati.
“La conclusione è stata che siamo pronti ad agire se necessario, che esamineremo tutte le informazioni in arrivo e che siamo aperti all’utilizzo di ogni strumento di politica monetaria sul menù”, ha precisato Draghi. In sostanza, tra due mesi, potrebbe essere ufficializzata un’estensione del Qe oltre il limite al momento fissato a settembre 2016 e a 60 miliardi di euro al mese.