L'aumento verrà approvato nel board del 7 maggio.
E’ pari a un miliardo il capital increase del Banco Popolare in vista del matrimonio con la Banca Popolare di Milano, operazione fortemente paventata dalla Bce che ha anche spinto per il rafforzamento patrimoniale prima di arrivare alla fusione.
Lo si legge in una nota dell’istituto, nella quale si convoca l’assemblea che dovrà approvarlo per il 7 maggio a Verona. Dopo il voto dell’assemblea, il consiglio avrà 18 mesi massimi per avviare l’operazione. Intanto, in linea con il resto dei titoli finanziari, il titolo dell’istituto veronese viene colpito dalle vendite ed è debole anche la Bpm. Agli attuali livelli di Borsa, la capitalizzazione combinata è di circa 4,4 miliardi.
Nel dettaglio, l’assemblea del Banco dovrà decidere della “proposta di attribuzione al consiglio di amministrazione della delega ad aumentare a pagamento e in via scindibile, in una o più volte, il capitale sociale, mediante emissione di azioni ordinarie” secondo le diverse regole in materia del codice civile. Il Cda “avrà ogni più ampia facoltà di stabilire – si legge nella nota dell’istituto – di volta in volta nell’esercizio della delega entro il periodo di 18 mesi dalla data della deliberazione assembleare, nel rispetto dei limiti sopra indicati, modalità , termini e condizioni dell’operazione, ivi compresi il prezzo di emissione, comprensivo di eventuale sovrapprezzo delle azioni e/o delle obbligazioni convertibili (con facoltà di conversione anche anticipata ad iniziativa del Cda) e/o convertende in azioni ordinarie da emettere ed il loro godimento”.
Per avviare questa operazione sarà necessaria la “modifica dell’art. 7 dello statuto sociale” con l’assemblea che delibererà anche sull’integrazione del Collegio sindacale dopo la cessazione di un sindaco effettivo.