Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’autorità di vigilanza Bafin, Elke Koening, le banche tedesche non sarebbero ancora in regola con i requisiti patrimoniali richiesti dalla nuova normativa Basilea 3
Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’autorità di vigilanza Bafin, Elke Koening, le banche tedesche non sarebbero ancora in regola con i requisiti patrimoniali richiesti dalla nuova normativa Basilea 3. Secondo Koening, gli istituti di credito teutonici hanno bisogno di altri 14 miliardi di euro di capitale. La situazione è migliore per le banche italiane, che secondo un recente studio di Bankitalia avrebbero un deficit minore a 9,4 miliardi di euro. Per l’Italia il calcolo è stato effettuato su un campione di 13 gruppi bancari, che rappresentano i due terzi degli attivi del settore bancario italiano.
Per le banche italiane i dati sono riferiti a fine giugno 2012. Per quanto riguarda gli istituti tedeschi, il fabbisogno è drasticamente diminuito a fine 2012 dai 32 miliardi di euro calcolati sei mesi prima,. La ricetta seguita dalle banche tedesche è stata la cessione degli asset non strategici e dei costi in generale. Inoltre, bisogna ricordare che gli istituti di credito della prima economia europea godono di costi di rifinanziamento davvero irrisori.
â–º UNICREDIT LANCIA PIATTAFORMA SUBITOBANCA
Ad ogni modo per tutte le banche europee c’è ancora tempo per mettersi in regola con i requisiti di Basilea 3. La stretta sul capitale inizierà nel 2014, ma l’applicazione effettiva a pieno regime partirà soltanto nel 2019. Bisogna ricordare che i dati sul fabbisogno delle banche europee sono riferiti al cosiddetto “common equityâ€, ovvero il capitale di maggiore qualità .
â–º BANCHE ITALIANE PIU’ SOLIDE NEL 2013 SECONDO PROMETEIA
La soglia finale di capitale da rispettare è il 7%. Il capitale di qualità è quello costituito da utili e riserve. Per raggiungere questo livello minimo previsto da Basilea 3 quasi certamente molti istituti di credito dovranno ricorrere ad aumenti di capitale, in quanto i profitti attesi da qui al 2019 potrebbero non essere sufficienti a coprire i livelli di capitale richiesti. Inoltre, se la recessione proseguirà , serviranno ulteriori rettifiche sugli asset e sui crediti problematici.