Aumento di capitale Unicredit pronto a partire

by Redazione 1

L'aumento di capitale di Unicredit Banca è pronto a partire, in serata è prevista infatti la riunione dei vertici finanziari di UniCredit e delle banche..

Unicredit

L’aumento di capitale di Unicredit Banca è pronto a partire, in serata è prevista infatti la riunione dei vertici finanziari di UniCredit e delle banche che si sono impegnate per quanto riguarda il collocamento e la garanzia dell’operazione, ossia Credit Suisse, Goldman Sachs, Mediobanca, Ubs, Bnp Paribas, Nomura e Société Générale.

Domani o al massimo dopodomani dovrebbe arrivare l’autorizzazione da parte della Consob mentre giovedì ci sarà la riunione del Consiglio di Amministrazione che avrà il compito di decidere, sulla base di quanto discusso con le banche, il rapporto di concambio tra azioni nuove e azioni vecchie e il prezzo di emissione.


L’aumento ci capitale, che ammonta a 4 miliardi di euro, salvo imprevisti dovrebbe dunque essere lanciato sul mercato lunedì 11 gennaio 2010, le riunioni che si terranno nei prossimi giorni serviranno a definire gli ultimi dettagli dell’operazione, tra cui soprattutto il prezzo di emissione delle nuove azioni che secondo l’amministratore delegato Alessandro Profumo dovrebbe essere inferiore rispetto a quello di mercato, al momento si parla di uno sconto che si aggira intorno al 20%. In ogni caso è assolutamente prevedibile che le banche cercheranno di spingere al ribasso il prezzo per favorire l’adesione di nuovi sottoscittori.


Per quanto riguarda le Fondazioni non ha ancora fornito risposta affermativa Fondazione CariVerona che al momento detiene il 5,72% di Unicredit. In ogni caso da parte di CariVerona non è prevista una decisione entro breve visto che la riunione del consiglio si terrà ad aumento già iniziato, in molti ritengono che dato che le condizioni si preannunciano piuttosto favorevoli CariVerona deciderà di aderire, i dubbi in merito infatti si riferiscono esclusivamente al fatto che nel precedente aumento ci capitale la fondazione decise di non aderire.

Le altre due fondazioni, Fondazione Crt e Carimonte Holding hanno confermato la loro adesione anche se Fondazione Crt ha fatto intendere che la propria disponibilità e subordinata all’adesione di altri investitori istituzionali italiani, con chiaro riferimento al primo socio CariVerona.

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