Alla fine del 2010 le previsioni sull'andamento dell'economia nei paesi emergenti per il 2011 erano più che positive, tuttavia la recente..
I tumulti scoppiati nella parte settentrionale dell’Africa, infatti, hanno immediatamente frenato la crescita dell’indice Msci Em, che comprende i panieri azionari di ben ventiquattro paesi emergenti, tra cui figurano Russia, Cina, India e Brasile. A gennaio, infatti, l’indice ha perso l’1,31% .
La crisi finanziaria che ha colpito le principali economie dei paesi sviluppati nel corso degli ultimi due anni ha favorito in maniera esponenziale la crescita dei mercati emergenti, tuttavia ora sembra arrivato il momento di fare i conti. I flussi finanziari che interessano questi paesi, infatti, sembrano non essere in grado di soddisfare questi livelli di crescita, per cui l’intero sistema delle economie emergenti appare minacciato da questo improvviso sviluppo, soprattutto perché parliamo di Stati in cui c’è una cattiva distribuzione del reddito e la totale assenza di sistemi di welfare evoluti.
Come se non bastasse, inoltre, le turbolenze delle ultime settimane rischiano di incidere notevolmente sul prezzo delle materie prime, inoltre l’aumento del prezzo del petrolio potrebbe frenare ulteriormente la crescita. Quello che appare strettamente necessario in questo momento, dunque, è una risposta politica che ponga rimedio a questa ennesima frenata della crescita, ripristinando uno stato di ordine e rispondendo alle problematiche sociali di questi paesi.