Moody's sarebbe pronta, dopo tre mesi di revisione dei nostri conti, a declassare il rating italiano oggi fermo a Aa2.
La revisione sul voto dell’Italia, iniziata da Moody’s a metà giugno, infatti, starebbe giungendo al termine (giacché sarebbero necessari 3 mesi per effettuare un operazione di questo tipo) .
Moody’s, che proprio ieri ha bocciato il settore automobilistico anche italiano, ovviamente non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito a quella che potrebbe essere la decisione finale.
A rincarare la dose, comunque, sono giunte le parole di SocGen. L’importante banca d’affari francese, in una sorta di personale e preventivo declassamento del debito italiano, ha voluto pubblicamente ricordare come l’Italia sia sotto l’attentissima lente d’ingrandimento non solo di Moody’s bensì anche delle altre due importanti agenzie di rating internazionali: Fitch Ratings e Standard&Poor’s.
SocGen, inoltre, che tende a ribadire come a maggio le prospettive sull’Italia siano passata da stabili a negative (secondo la visione di S&P) come il downgrading sia una prospettiva tutt’altro che remota.
Del medesimo avviso anche Moody’s (l’agenzia dalla quale dipende il nostro futuro nel breve termine) che ribadisce come, nonostante sia dal 2002 che non tocchi il nostro rating  (Aa2) i tempi siano oggi maturi (considerando anche il fatto che l’Italia, sino ad oggi, si sia sempre riuscita a salvare nonostante altre realtà , ben più solide, si siano viste abbassare impietosamente il proprio giudizio. A tal proposito si legga: “Rating debito USA declassato da S&P“).