È l’atto di «pressing» deciso dal presidente Marcello Clarich con gli altri componenti della Deputazione amministratrice
La Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha inviato una lettera ai quattro consiglieri per indurli, anche con l’erogazione di una ricompensa economica, a dimettersi dal board di banca Mps.
È l’atto di «pressing» deciso dal presidente Marcello Clarich con gli altri componenti della Deputazione amministratrice, che si è appena insediata e ha nominato Bettina Campedelli vice presidente. La ricompensa proposta è pari  a quanto spetta ai consiglieri per gli otto mesi mancanti di mandato (circa 50 mila euro). «Capisco che chiediamo una decisione non facile, ma mi aspetto che le dimissioni arrivino prima del prossimo consiglio di banca Mps dell’11 settembre – ha detto Clarich –. Dopodiché, considererò l’azione di best effort compiuta. Il patto non prevede un obbligo di risultato, ma soltanto di impegno». L’invio delle lettere è anche una forma per dare prova ai due soci del patto che la Fondazione sta impegnandosi realmente come richiesto dai fondi esteri. Quindi, il neo presidente di Palazzo Sansedoni valuterà concluso il suo impegno tra due settimane, anche se non ci saranno le dimissioni, e non prende in considerazione l’idea di convocare un’assemblea straordinaria per azzerare il board di Mps.
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Se le dimissioni non sono un vincolo per i consiglieri espressione della Fondazione e non c’è una «graduatoria», di sicuro sono sperate. Anche da parte di tutti e quattro gli amministratori dato che la «governance», con l’insediamento della nuova Deputazione amministratrice, è modificata. «Come accade quando una società viene acquisita o quando c’è una fusione – ha affermato Clarich – si chiede a tutti gli amministratori espressione del socio che uscente di dimettersi».