L'Eurostat ha collocato l'Italia sul terzo gradino del podio, ma purtroppo in una classifica per nulla ambita visto che è stata stilata..
Dai dati raccolti e analizzati dall’Eurostat, infatti, emerge che la prospettiva di lavoro per chi ha meno di 25 anni è peggiore in Spagna, dove è senza lavoro un ragazzo su tre (33,6%), seguita dalla Lettonia (28,2%) e dall’Italia dove è senza lavoro un giovane su quattro (24,9%).
Si collocano invece, per loro fortuna, fuori dal podio, Grecia e Svezia (24,2%), Estonia (24,1%), Ungheria (24%), Lituania (23,6%), Francia (22,3%), Slovacchia (22%), Irlanda (21,5) e Belgio (21,1%). Al di sotto della soglia del 20% si collocano Portogallo e Romania (19,6%), Lussemburgo (19,1%), Finlandia (18,8%), Polonia (18,2%), Gran Bretagna (17,9%), Bulgaria (13,5%), Malta (13,4%), Repubblica Ceca (12,2%), Slovenia (12%), Germania (10,5%) e Cipro (11,1%).
I Paesi in cui, invece, è presente una disoccupazione giovanile inferiore al 10% sono Austria (9%) e Danimarca (8,9%) mentre il primato in senso positivo spetta all’Olanda che con il suo 6% è molto vicino alla piena occupazione giovanile.
In base ai dati raccolti dall’Eurostat risulta che nell’Unione europea ad essere senza lavoro sono ben 4,9 milioni di giovani sotto i 25 anni, un numero piuttosto elevato ma del resto neanche le prospettive future sembrano essere confortanti.
L’Organizzazione internazionale del Lavoro di Ginevra, infatti, ha rivelato che nel corso del 2009, sempre a livello mondiale, la disoccupazione giovanile aumenterà di 30 milioni di individui, arrivando a quota 240 milioni, un dato negativo visto che la disoccupazione è uno degli aspetti più temuti per la ripresa dell’economia globale.