A Piazza Affari Geox ha guadagnato il 3,32% a quota 4,9725 euro per azione.
I rialzi recenti di Geox sono da ricondurre soprattutto alla decisione presa da Bank of America Merrill Lynch che ha tolto il titolo da quella lista dei meno preferiti, ma anche alla conferma dei dazi sulle importazioni di scarpe dalla Cina in Europa.
Questo prolungamento dei dazi, deciso dalla Comunità Europea il 22 dicembre scorso, estende queste tasse a Cina e Vietnam per 15 mesi, con entrata in vigore fissata per il 3 gennaio 2010.
Nel 2006 quando furono introdotti per la prima volta questi dazi per i paesi orientali, Geox spostò la produzione delle proprie scarpe in paesi dove il costo della fabbricazione è più basso, in modo da non andare ad inficiare in modo pesante sull’economia del gruppo.
Ma a preoccupare Geox e tutto il settore c’è l’analisi dell’Ufficio Studi dell’Anci, secondo la quale nei primi 9 mesi del 2009 la produzione di scarpe ha subito ancora una battuta d’arresto, confermando così i primi 6 mesi dell’anno, con un calo del 12,9%.
Addirittura l’83% delle aziende intervistate per lo studio ha segnalato una diminuzione della produzione in questi 9 mesi dell’anno, con oltre il 70% delle perdite superiori al 5%.
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