Eni non è più da comprare secondo Goldman Sachs

Partenza in lievo calo questa mattina per le azioni Eni, appesantite dalla volatilità dei listini azionari europei dopo che la Borsa di Tokyo perde più del 5% e Wall Street chiude in calo in scia alle incertezze sul piano di QE della Fed

Partenza in lievo calo questa mattina per le azioni Eni, appesantite dalla volatilità dei listini azionari europei dopo che la Borsa di Tokyo perde più del 5% e Wall Street chiude in calo in scia alle incertezze sul piano di QE della Fed. A frenare l’andamento del titolo in borsa ci ha pensato anche Goldman Sachs, che ha deciso di rimuovere il Cane a Sei Zampe dalla Pan Europe Buy List. Il downgrade della banca d’affari newyorkese fa sì il giudizio sul titolo passi a “neutral” da “buy”.

Goldman Sachs ha anche tagliato il target price a 20 euro dalla precedente valutazione di 21 euro. Il titolo Eni cede lo 0,33% a 18,04 euro, che si somma al pesante calo di ieri vicino al 2%. La banca statunitense ha giustificato il declassamento con la debolezza della domanda in Italia per il gas e per i prodotti petroliferi, che sta causando delle perdite.

â–º DIVIDENDO ENI 2013 ATTESO IN CRESCITA

Inoltre, l’avviamento del progetto Kashagan potrebbe procedere lentamente rispetto alle attese. Goldman Sachs ha così deciso di tagliare le stime di utile per azione per il triennio 2013-2015. Per l’anno in corso la stima sull’eps è stata abbassata del 4% a 1,62 euro, per il 2014 del 3% a 1,82 euro e per il 2015 del 4% a 1,75 euro. La banca americana si aspetta una produzione di petrolio e gas inferiore e profitti contenuti nel downstream per le divisioni R&M e Gas&Power.

Tagliate poi le stime sul risultato operativo. L’ebit è previsto a 16,5 miliardi di euro quest’anno rispetto ai 19,75 miliardi dello scorso anno. Nel 2014 dovrebbe poi esserci un incremento a 18,61 miliardi ddi euro. La banca americana sottolinea che esistono rischi al ribasso sul prezzo obiettivo delle azioni Eni, a causa di un calo dei prezzi del petrolio, per i problemi di sicurezza in Nigeria e Nord Africa, per l’avviamento del progetto Kashagan.